Il convento delle Penitenti fu fondato nel 1703 su iniziativa del
Patriarca Giovanni Badoer, allo scopo di ospitare le giovani ragazze che
avessero deciso di lasciare la prostituzione e cercare di redimersi.
Originariamente
la sede si trovava in un'altra zona della città, ma con una donazione
cospicua ottenuta dalla nobildonna Marina Priuli de Lezze, prese avvio nel
1725 la costruzione dell'attuale convento, su progetto
dell'architetto Giorgio Massari. La costruzione terminò nel 1749,
insieme a quella della chiesa annessa di Santa Maria delle Penitenti.
Le
norme per diventare una penitente erano molto severe: le ragazze
dovevano avere un'età compresa tra i 12 e i 30 anni, essere residenti a
Venezia da almeno 1 anno, sane di mente e fisicamente, non incinte e
aver lasciato la prostituzione da almeno 3 mesi.
Sia durante le
soppressioni Napoleoniche che nel '900, il Pio Loco delle Penitenti
spesso ricevette delle ospiti da altri conventi, soppressi o rimasti con
un numero esiguo di persone al loro interno. La funzione di ricovero
per ex-prostitute è continuata fino alla seconda guerra mondiale,
dopodiché fu trasformato in una semplice struttura di accoglienza per
donne esuli Istriane o provenienti dalle ex-colonie africane.
Nel
1995 il convento venne chiuso definitivamente e le ultime ospiti
trasferite, rimanendo in stato di abbandono fino ai giorni nostri.
Dal
punto di vista architettonico, il complesso è costutito dal corpo
centrale settecentesco, dalle due aggiunte ottocentesche (i corpi a
sud-ovest e nord-est) e dalla chiesa di Santa Maria delle Penitenti.
Il
progetto di riqualificazione, curato da Insula S.p.A., prevede la costruzione di 90 appartamenti
per anziani non-autosufficienti ai piani superiori. Il piano terra,
invece, è destinato alle funzioni pubbliche per il quartiere: palestra
di riabilitazione, ambulatorio, un centro per 18 persone malate di
Alzheimer, la corte interna e il giardino.
Uno degli obiettivi del
progetto è quello di aprire il convento verso il quartiere e le case
moderne che sono sorte a nord, invertendo il secolare isolamento in cui
erano tenute le Penitenti all'interno. Infatti, storicamente, il
convento era dotato di orti, pollaio e cisterne per la raccolta
dell'acqua piovana, in modo da renderlo il più possibile autosufficiente
e limitare il più possibile i contatti con il resto della città. L'unico
intervento nuovo esterno consiste nella costruzione di 3 corpi scala nei
cortili, per raccordare fra loro i 3 corpi che compongono l'edificio.
L'ex-convento
si trova nell'estremità nord di Venezia, nel Sestiere di Cannaregio,
tra il Rio di Cannaregio (su cui affaccia) e la laguna, nella zona
chiamata "Baia del Re".
Questa è la facciata vista dal vaporetto, dalla fondamenta opposta e
infine fotografata dalla stretta fondamenta di Cannaregio, su cui c'è
l'ingresso principale.
Così si presentavano la Chiesa e il Convento delle Penitenti prima del restauro
Questa è una foto risalente a prima che venissero costruite le case moderne che si trovano dietro al complesso, in un inverno particolarmente freddo, e infatti l'acqua è congelata.
Queste, invece, sono due panoramiche scattate dal Ponte Ferroviario che collega Venezia alla terraferma. Alla sinistra del Complesso delle Penitenti si vede quello che reputo il più bell'intervento residenziale moderno nella città di Venezia. A destra, dall'altro lato del Rio di Cannaregio, si vede l'Ex-Macello, ora riconvertito a sede universitaria della Facoltà di Economia di Ca' Foscari.
Queste sono due foto scattate dal retro, attraverso la recinzione di cantiere, che mostrano la parte affacciante verso il quartiere e le case situate sul lato verso nord
Alcune foto degli interni, dei restauri e del grave stato di abbandono in cui era stato lasciato il complesso prima dei lavori di ristrutturazione. (Dal sito di Insula, che ha curato i lavori di recupero del complesso)
Per concludere, queste due ultime foto mostrano il ritrovamento di reperti archeologici risalenti al '500, ben prima della costruzione del Convento. Si tratta di un forno con crogiolo, probabilmente appartenente alla bottega di un fabbro. (Dal sito www.venicebackstage.org, anch'esso curato da Insula Spa).